Dietro a questo fenomeno di nascondo varie motivazioni, sia di tipo fisiologico sia psicologico; non bisogna dimenticare infatti che il rapporto con il cibo nasce dall'infanzia per poi diventare il centro dei rapporti sociali: questo fa si che una persona "a dieta" venga vista come "associale" o "diversa", elementi che influenzano negativamente dal punto di vista psicologico chi si trova a seguire un'alimentazione mirata a perdere peso.
Le motivazione dell'aumento di peso e le possibili soluzioni.
Le ragioni che portano ad un aumento di peso possono essere svariate. Tra queste spiccano:
fattori ereditari;
- situazione umorale, psicologica e caratteriale;
- funzionamento ormonale e metabolico;
- squilibri alimentari;
- presenza di intolleranze/allergie alimentari.
prestare più attenzione alla qualità che alla quantità di cibo;
- non tutte le calorie sono uguali;
- non tutti i momenti della giornata sono uguali per assumere determinati alimenti;
- una dieta eccessivamente ipocalorica porta solo alla perdita di massa magra;
- mirare ad attività fisiche volte ad aumentare massa muscolare e metabolismo.
Regole per portare a buon termine una dieta.
Per raggiungere l'obiettivo preposto è importante tenere sempre a mente quattro semplici regole:
- seguire un'alimentazione in cui i cibi e le ricette siano gradite, non troppo complesse e che facciano riferimento alle proprie abitudini;
- fare costantemente uno sport gradito e stimolante;
- avere sempre un atteggiamento positivo e motivato;
- sostenere l'organismo nel modo giusto (facendo eventualmente uso di integratori) e apportare liquidi correttamente.
Strategie utili al conseguimento degli obiettivi.
Come in ogni altro campo, anche qui esistono strategie che consentono di portare a termine un regime alimentare dietetico e un allenamento senza demoralizzarsi e perdere la motivazione necessaria, vediamole:
- non pesare il modo ossessionato gli alimenti: basta farlo una prima volta per poi abituarsi a un dosaggio visivo;
- prendere un giorno libero alla settimana: funge da sfogo e non deve essere vista come una concessione eccessiva in quanto, oltre che a fare bene psicologicamente, consente al metabolismo di "scollarsi" ed essere stimolato a lavorare più velocemente;
- prefiggersi obiettivi raggiungibili;
- mangiare lentamente e alzarsi dal tavolo senza essere propriamente sazi: la sensazione di sazietà arriverà dopo qualche minuto;
- dividere i pasti in 4/6 al giorno: questo permette al metabolismo di rimanere sempre attivo e di non arrivare al pasto successivo troppo affamati con il rischio di mangiare più del dovuto;
- stabilire un momento fisso di controllo e confronto: in questo modo si possono verificare, ogni 7/10 giorni, i progressi e i risultati del piano seguito;
- non fidarsi solo della bilancia ma affidarsi a valutazione che tengano conto anche della massa muscolare (ad esempio la plicometria);
- tenere un diario alimentare aggiornato;
- in caso di voglia improvvise uscire e distrarsi;
- evitare il più possibile situazioni altamente stressanti: spesso lo stress porta a sfogarsi sul cibo mandando all'aria tutti gli sforzi e i sacrifici fatti.
E' sconsigliato l'uso di farmaci dimagranti o quant'altro: tutti i medicinali usati per perdere peso hanno un rischio di ricaduta pari all' 85/90 %, il che significa che nella maggior parte dei casi, una volta sospesa la loro assunzione, si riacquista tutto il peso perso se non addirittura di più!
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